Caro fratello/cara sorella,
È utile suddividere il pellegrinaggio di Hajj in due parti, soprattutto per coloro che provengono da fuori Mecca.
a.
È il viaggio compiuto per raggiungere il luogo in cui si esegue l’Hajj, ovvero la Sacra Mecca.
b.
In secondo luogo, si tratta di compiere il pellegrinaggio del Hajj, come lo conosciamo.
Così come il pellegrinaggio ha una ricompensa speciale, anche il viaggio, che è un prerequisito indispensabile per compiere questo pellegrinaggio, ha una ricompensa a sé stante.
“È un diritto di Dio che chiunque sia in grado di recarvisi, visiti la Casa di Dio (la Kaaba).”
(Al-i İmran, 3/97)
Questi due aspetti sono chiaramente sottolineati nel versetto che segue. Nel versetto si legge:
“Chiunque abbia la forza di andare lì…”
L’espressione evidenzia la difficoltà di reperire i mezzi finanziari necessari per il pellegrinaggio; il resto del versetto, invece, sottolinea direttamente l’importanza del pellegrinaggio stesso.
Di conseguenza,
Chi non ha i mezzi economici necessari per recarsi in pellegrinaggio non è obbligato a farlo.
L’Umrah invece
Secondo gli scolastici di al-Shafi’i e al-Hanbali, il pellegrinaggio (hajj) è un obbligo (fard), mentre secondo gli scolastici di al-Hanafi e al-Maliki è una sunna (pratica religiosa raccomandata). (cfr. El-Fıkhu’l-İslamî, III/9).
Da queste dichiarazioni possiamo trarre le seguenti conclusioni:
a.
Che è una sunna
il pellegrinaggio di Umrah
Eseguire un pellegrinaggio (Hajj o Umrah) – sebbene non sia obbligatorio – con mezzi illegittimi non è, a ben vedere, un’azione appropriata. Come afferma Imam Ghazali, chi desidera compiere il Hajj o l’Umrah dovrebbe prima pentirsi dei propri peccati, saldare i propri debiti, restituire ciò che ha preso ingiustamente, lasciare abbastanza beni per il sostentamento di coloro che ha il dovere di mantenere fino al suo ritorno, e avere con sé, per il viaggio di andata e ritorno, una quantità sufficiente di beni leciti e puri. (Ihyau’l-ulum, I/252).
b. Il pellegrinaggio di Hajj/Umrah,
È un atto di culto indipendente dal viaggio. Pertanto, anche se si è viaggiato in un modo non conforme alla religione, ciò non invalida l’atto di culto né impedisce di ottenere la ricompensa spirituale derivante da esso; la persona riceve comunque la ricompensa spirituale per le sue azioni di culto.
Si potrebbe anche prendere in considerazione una licenza di questo tipo:
Come noto, chi possiede un bene illecito ha due possibilità. Se il proprietario del bene illecito è noto, deve restituirlo. Se invece il proprietario non è noto, deve darlo ai poveri. Non c’è differenza tra poveri estranei o parenti. Pertanto, se il bene illecito del padre del richiedente è di proprietà sconosciuta e il figlio è effettivamente povero, può dargliene una parte. Poiché questi poveri possono legittimamente ricevere beni illeciti, possono usarli per compiere il pellegrinaggio (Hajj) o la visita (Umrah).
Tuttavia,
“Anche se i mufti emettessero una fatwa, consultate comunque il vostro cuore/la vostra coscienza.”
Non dimentichiamo l’hadith che dice:
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande