Solo l’ego soffrirà nell’inferno?

Dettagli della domanda


– Il cuore è il solo luogo di Dio. Anche gli angeli non registrano i peccati finché non li esprimiamo e li mettiamo in pratica. Solo Dio conosce ciò che passa nel cuore.


– Quindi questi infedeli non stanno commettendo un’eresia in senso stretto, ma la stanno solo mascherando?


– Quindi, solo l’ego soffrirà nell’inferno? Perché non crede.


– Le sfumature che ricordano Dio nell’uomo verranno tolte all’uomo e saranno i negatori di Dio a soffrire nell’inferno?


– L’ego, il sé, il cuore?

Risposta

Caro fratello/cara sorella,


– Fede e incredulità,

non si limita a un determinato luogo, ma permea tutte le sfere dell’essere umano. Esattamente.

“l’uomo perfetto”

di un credente

la mente, il cuore, l’anima, il sé e le altre facoltà del credente

così com’è, perfettamente compiuto

“l’infedele”

in de

La sua mente, il suo cuore, la sua anima, il suo ego e tutte le sue altre facoltà sono infedeli.

Va bene.

Per questo motivo, il paradiso, così come l’inferno, risponde a tutti gli aspetti dell’essere umano, sia materiali che spirituali.

L’enfasi particolare posta nel Corano e nella Sunna sulla resurrezione corporea (la risurrezione degli esseri umani sia in termini di anima che di corpo) è un’enfasi sulla realizzazione di questa verità.


“Quanto a coloro che commettono peccati e sono completamente avvolti e sopraffatti dal peccato, essi sono destinati all’inferno, e vi rimarranno per sempre.”


(Al-Baqara, 2/81)

Questa verità è sottolineata nel versetto che segue.

– Da questo punto di vista, si può dire che in Paradiso ogni organo, ogni parte del corpo, ha una ricompensa specifica, mentre in Inferno ha una punizione specifica. E queste punizioni e ricompense variano a seconda del grado di bene o di male commesso da questi organi e parti del corpo.

– Tuttavia,

Coloro che, pur avendo un minimo di fede nel loro cuore, avranno scontato la loro pena, saranno estratti dall’inferno grazie alla misericordia e alla benevolenza di Dio e collocati nel paradiso.


(Kenzu’l-Ummal, n. 126; Mecmau’z-Zevaid, n. 18441)


Con saluti e preghiere…

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