Caro fratello/cara sorella,
Il mondo del barzakh (il mondo intermedio tra la vita terrena e l’aldilà) è un argomento gnostico. Pertanto, conosciamo la natura del giudizio e delle domande in quel mondo così come ci sono state descritte dal Profeta (pace e benedizioni su di lui).
Dopo la morte, il defunto viene interrogato da Munkar e Nakir nel sepolcro; se è un credente, il suo sepolcro si trasforma in un giardino del paradiso. Se invece è destinato all’inferno, il suo sepolcro diventa uno dei pozzi infernali.
Dopo la vita nella tomba, gli uomini saranno condotti al campo di raduno, dove saranno chiamati a rendere conto delle proprie azioni.
Nel giorno del giudizio, gli uomini saranno chiamati a rendere conto delle proprie azioni e, in base a esse, riceveranno i loro libri di registro dalla destra o dalla sinistra. Successivamente, attraverseranno il Siraat. I destinati al Paradiso vi entreranno, mentre quelli destinati all’Inferno vi precipiteranno.
L’uomo, grazie alla sua capacità di compiere il bene e il male, può raggiungere il più alto grado tra gli esseri viventi, così come può cadere al più basso. Essendo stato creato con una tale natura, è ovvio che tutte le sue azioni debbano essere registrate. La capacità di conservare tutto di Dio, che conserva ogni cosa, richiede la conservazione delle sue azioni e dei suoi atti. È necessario che queste azioni conservate vengano pesate sulla bilancia della giustizia, e che di conseguenza gli venga data una ricompensa o una punizione.
Ecco il versetto che indica questa verità:
“Quel giorno la bilancia che peserà le azioni sarà la verità. Chi avrà azioni buone pesanti, sarà tra i salvati. Chi invece avrà azioni buone leggere, sarà tra coloro che si saranno dannati per aver disconosciuto i nostri segni.”
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Indicando che la giustizia divina si manifesterà in tutta la sua maestà nel pesare le azioni compiute,
“In verità, Allah non commette ingiustizia neanche di un atomo.”
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Anche nel versetto coranico che segue viene espressa questa verità.
Pertanto, nel Giorno del Giudizio, Dio, nel pesare le azioni degli uomini e nel pronunciare il giudizio su ciò che è buono o cattivo, lo farà in base al peso delle azioni buone e cattive. Nei Lem’al, la questione che Dio, nel Giorno del Giudizio, peserà le azioni degli uomini con la grande bilancia e giudicherà in base alla prevalenza o alla sconfitta delle azioni buone rispetto a quelle cattive, si basa sul versetto coranico citato sopra.3
In tutti i nostri libri di fede, è chiaramente affermato che il bilanciamento delle azioni nell’aldilà è una realtà. Tuttavia, è impossibile esprimere la natura di questo bilanciamento con le nostre misure terrene. Ciò che è certo, però, è che Dio, il più presto possibile, renderà conto di tutte le azioni degli uomini, rivelando il bene e il male. A questo proposito, Muhammad Ali as-Sabuni dice:
“Il fatto che le azioni, il bene e il male, vengano effettivamente pesati non è un evento irraggiungibile. Se le scienze moderne misurano il caldo, il freddo, il vento e la pioggia, Dio Onnipotente, che possiede un potere infinito, sarebbe forse incapace di pesare le azioni degli uomini?”
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Nonostante ciò, non possiamo affermare con certezza come le azioni saranno pesate, poiché le condizioni dell’aldilà e del paradiso non possono essere espresse con le nostre misure terrene. Infatti, si legge in al-Bidaye:
“La bilancia (mizân) è uno strumento che serve a determinare la quantità delle azioni, e la ragione è incapace di comprenderne la natura. Non è possibile paragonarla alle bilance del mondo terreno. In questo caso, la via più sicura è quella di sottomettersi alla tradizione (ai testi del Corano e degli hadit).”
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Pertanto, Dio Onnipotente peserà sicuramente le azioni. Con una bilancia di cui non conosciamo la natura, peserà il bene e il male degli uomini, manifestando la Sua grandiosa giustizia. Se il bene prevale sul male, quell’individuo sarà tra i salvati; altrimenti, sarà degno di castigo. Tuttavia, Dio, nella Sua misericordia, può perdonare. Se ha fede, ma ha anche commesso peccati, dopo aver scontato la pena, entrerà comunque in Paradiso. Sarà oggetto della misericordia infinita di Dio.
Tuttavia, da alcuni hadit del Profeta Maometto (pace e benedizioni su di lui) comprendiamo che il bilanciamento delle azioni e il rendimento dei conti non sono facili. Nelle sue preghiere, spesso…
“O Dio, rendimi facile il mio giudizio finale.”
si narra che abbia ordinato.
Dai hadit, apprendiamo che nell’ultimo giorno l’uomo ha più che mai bisogno della misericordia e del perdono di Dio, e che senza l’infinità della Sua misericordia, nell’ora del giudizio, l’uomo si troverebbe in una situazione difficile.6
In sintesi, in quel giorno ogni azione registrata nel registro delle azioni sarà pesata con la massima precisione, e a ciascuno verrà stilato un bilancio di profitti e perdite, chiudendo così i conti. Se i beni supereranno i mali, i profitti le perdite, quella persona sarà degna della salvezza. Se le azioni buone saranno inferiori a quelle cattive, quella persona subirà una perdita.
Il dovere del credente è,
commettere azioni tali che i suoi atti buoni superino quelli cattivi, i suoi profitti i suoi danni, e prepararsi al giorno del giudizio di conseguenza. E
“O Dio, rendimi facile il mio giudizio finale.”
è implorare Dio, pregandolo.
Fonti:
1. Sura degli A’raf, 8.
2. Surah An-Nisa, 40.
3. Le Lem’alar, 81.
4. Safvetü’t-tefâsir, I/437.
5. Introduzione ai principi della religione, 92.
6. Musnad, VI/48.
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande