Caro fratello/cara sorella,
Non siamo esperti in materia; a quanto pare, anche lei è interessato a questo argomento. Noi, a riguardo, ci limiteremo a segnalare:
Dedicarci a questo tipo di attività significa sprecare il capitale della vita, perché ci impedisce di occuparci di cose più importanti.
Nell’Islam è proibito ferire il cuore di una persona, danneggiarla o tentare di farlo. Non importa se il mezzo di questo danno sia la parola o la scrittura. Così come è proibito ferire il cuore di qualcuno colpendolo o insultandolo, lo è anche con i metodi che avete menzionato.
Ad esempio, invocare il nome di Dio per implorare la sua misericordia, o supplicare Dio con il suo nome quando si invoca il male su un tiranno o un nemico della religione, è una preghiera appropriata.
Le maledizioni pronunciate con tali intenzioni malvagie, se la controparte non le merita, costituiscono un’ingiustizia inflitta a un innocente. La punizione per l’ingiustizia commessa da un musulmano può essere inflitta anche in questo mondo.
Un certo individuo, che su un sito arabo consiglia di maledire la persona indicata nella domanda, dice quanto segue:
Significa che alcuni hanno consigliato ad altri le preghiere che avevano sperimentato nella loro vita e che queste si sono diffuse tramite internet.
Il suo nome viene menzionato nella quarta frase del 77° paragrafo delle preghiere profetiche contenute nel famoso Cevşenü’l-Kebir. Tuttavia, il suo nome viene menzionato solo come un mezzo.
L’origine di questo nome risiede nel versetto coranico che lo menziona.
In un famoso hadith si legge:
Seguendo questo consiglio profetico, diciamo anche noi: alla luce di queste informazioni, chiedetelo una volta per tutte al vostro cuore!
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande
