– Uno dei due fratelli tra i compagni del Profeta morì martire. L’altro fratello morì due anni dopo. Si narra che il fratello morto due anni dopo, avendo praticato la fede per due anni in più, entrò in Paradiso prima del fratello martire.
– L’evento descritto è realmente accaduto durante il periodo dei compagni del Profeta?
– Nessuno può stabilire da solo il momento della propria morte; forse il martire, se avesse vissuto ancora due anni, avrebbe potuto pregare di più.
– Quindi non dipende dal fatto che si muoia prima o poi, ma dall’intenzione e dal modo in cui si è vissuta la vita, giusto?
Caro fratello/cara sorella,
In sintesi, la storia relativa all’argomento è la seguente:
Un giorno, due persone che si erano recentemente convertite all’Islam furono ospitate da Talha ibn Ubaydullah. Uno dei due era più zelante dell’altro. Questo ultimo morì martire in una battaglia dopo un certo periodo, mentre l’altro morì un anno dopo.
Dopo un po’ di tempo.
Il Profeta Talha li vide in sogno.
Entrambi stavano aspettando fuori dal cancello il permesso di entrare in paradiso.
La precedenza è stata data a chi è deceduto successivamente.
Al mattino, Talha giunse e raccontò il suo sogno al Profeta. I compagni presenti rimasero stupiti e chiesero al Profeta di spiegare il significato di quel sogno. Il Profeta, invece di rispondere direttamente alla loro domanda, pose loro un’altra domanda:
“Non è forse vero che colui che è morto per ultimo ha vissuto un anno in più rispetto a colui che è morto prima?”
Sahabi:
“Sì, o Messaggero di Dio”
hanno detto.
La conversazione proseguì poi nel seguente modo:
“Questo signore non ha forse osservato il digiuno durante il mese di Ramadan?”
“Sì.”
“B
“In un anno ha recitato così tante preghiere, così tante prostrazioni, giusto?”
disse.
”
“Sì.”
Dopo aver chiesto ai compagni del Profeta se avevano compiuto anche le altre azioni e aver ricevuto un “sì” come risposta, il Profeta disse:
“Quindi, la differenza tra i due è come la distanza tra la terra e il cielo.”
(cfr. Musnad, 1/163; Ibn Majah, Tafsir 10, n. 3925)
Heysemi,
una delle due versioni contrastanti su questo argomento
coniglio
mentre l’altro
autentico
indica che.
(Mezmeu’z-zevaid, n. di inventario: 17553, 17554)
Diciamo subito che entrambi sono destinati al paradiso e vi sono entrati.
Solo chi ha praticato la fede per un anno in più ha la precedenza nell’ingresso in paradiso.
In questa narrazione, si sottolinea come, tra due persone che hanno abbracciato la fede allo stesso momento, una possa entrare prima nell’aldilà a causa della sua maggiore devozione e servizio.
Questa narrazione dell’hadith,
Che vivere come servo di Dio, ricordando e meditando su di Lui, sia una grande opportunità.
Questo dimostra che non possiamo dare per scontato di avere a disposizione le stesse opportunità domani che abbiamo oggi.
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande