Ho concordato con un cliente un prezzo e una scadenza per la merce che gli venderò. Il cliente ha ricevuto la merce, ma il suo assegno, pur avendo scadenza il 30/11/2006, è datato dieci giorni dopo. Il cliente afferma che “se si rifà la trattativa e si arriva a un prezzo diverso, il nostro affare diventa haram (illecito)”. Se la scadenza fosse stata superata anche solo di un giorno, sarebbe lecito e opportuno modificare l’accordo sul prezzo?
Caro fratello/cara sorella,
Chi vende la merce,
può, se lo desidera, riscuotere dal cliente la differenza dovuta all’inflazione.
Oppure il contratto può essere risolto di comune accordo tra le parti.
Il contratto può essere risolto tramite un accordo reciproco, ma se una delle parti non è d’accordo, il contratto non può essere annullato.
Poiché il contratto è stato rescisso di comune accordo e il consiglio di contrattazione è stato sciolto, è possibile stipulare un nuovo contratto con un nuovo consiglio e una nuova trattativa.
Secondo la scuola di pensiero Hanafi,
La risoluzione del contratto comporta la decadenza del mandato.
Secondo gli scafiiti, invece,
I contraenti devono lasciare il luogo e allontanarsi.
Il Profeta (pace e benedizioni su di lui) ha detto:
“Chi accetta la richiesta di annullamento di un affare da parte di chi si pente, Allah gli allevierà le difficoltà nel Giorno del Giudizio.”
(Ibn Majah, Sunan, trad. H. Hatipoğlu, VI/181, 182).
“Chi accetta la richiesta di un musulmano di annullare un affare, Allah gli allevierà le sue difficoltà.”
(Abu Dawud, Biyû’, 52; Ibn Majah, Ticârât, 26; Ahmad ibn Hanbal, Musnad, II/252).
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande