Caro fratello/cara sorella,
Il primo versetto presenta una rappresentazione metaforica della condizione di coloro che resistono alla negazione. Nonostante le numerose prove evidenti, coloro che ostinatamente perseverano nella negazione sono circondati da fattori interni ed esterni, da condizioni e abitudini psicologiche e sociologiche tali da sembrare sottoposti a un giogo che arriva fino alle mascelle; con la testa alta e lo sguardo rivolto verso il basso, sono lontani dalla luce della guida, a prescindere da quale direzione si volgano; la loro arroganza e la loro schiavitù alla propria natura impediscono loro di vedere le prove, sia nel mondo esterno che nella loro struttura psicologica e biologica. Questo dimostra che non si tratta di una condizione imposta dalla natura umana, ma di una ricompensa (o punizione) per i crimini commessi; infatti, queste sono strumenti di punizione, e la punizione è la conseguenza del crimine.
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande
