Oggi sappiamo che, in natura, sopravvive chi si adatta meglio all’ambiente. Ad esempio, tra le piante che crescono sotto terra, sopravvive quella che si adatta meglio, mentre le altre vengono eliminate. Questo è scientificamente provato. Lo stesso vale per gli esseri umani: tra milioni di spermatozoi, uno solo sopravvive.
– Ma non è forse questo un esempio della legge spietata della natura, piuttosto che della giustizia?
Caro fratello/cara sorella,
Innanzitutto, la domanda è sbagliata fin dall’inizio, perché il Corano è la parola di Dio.
Selezione naturale
Con questo, si intende una selezione e un’eliminazione naturali, che avvengono spontaneamente. Nel Corano, invece, si afferma che persino un atomo non può muoversi senza il permesso e la volontà di Dio.
Niente nell’universo è stato creato senza uno scopo o in modo casuale.
Nella creazione di ogni essere vivente non c’è una sola, ma forse migliaia di ragioni e scopi. Se l’uomo non considera queste ragioni e questi scopi nella creazione, non può comprendere la sottile complessità che vi si cela. Prima di tutto, se nella creazione di un essere vivente c’è un aspetto rivolto all’uomo, ci sono migliaia di aspetti rivolti al Creatore.
Un essere vivente, venendo creato, passa dall’ambito dell’inesistenza a quello dell’esistenza. Questo rappresenta per lui una grande grazia e felicità. Gli è stata donata la vita. Questa esistenza è un dono di Dio.
Ciao
a cominciare dal nome, dalla creazione Sanii e Halık, dalla formazione di una forma specifica Musavvir, dal sostentamento
Rezzak
e
Rahman
Essendo stati creati secondo una saggezza e uno scopo, sono stati specchio di molti dei Suoi nomi, come Al-Hakim (il Saggio), Al-Karim (il Generoso) e Al-Mudabbir (il Provveditore). Basta un attimo per essere specchio di tale perfezione. Infatti, essere specchio dei nomi di Dio e essere creature di Dio è un grande onore, una felicità e una ricchezza ineffabili per coloro che lo comprendono. Pertanto, tranne alcune persone, compresi gli esseri inanimati, tutte le creature vivono il piacere e la gioia di essere passate dall’essere al nulla all’essere, esprimendo la loro soddisfazione a Dio nel loro linguaggio.
Una delle ragioni della creazione delle creature è che gli esseri umani, gli angeli e altri esseri dotati di coscienza possano osservare e riflettere con attenzione e saggezza.
Ad esempio, il fatto che da un alimento ingerito si creino istantaneamente non un essere vivente, ma milioni di spermatozoi, viene presentato come un’ammonizione per coloro che riflettono sulla grandezza e sul potere di Dio. D’altra parte, per evitare che l’uomo si abbandoni all’egoismo e all’orgoglio, il versetto mostra come l’uomo sia stato tratto da qualcosa di insignificante e sprecato come uno spermatozoo. In questo modo, si ricorda all’uomo la possibilità di confrontare la sua condizione iniziale con quella finale e la necessità di ringraziare e servire Colui che lo ha portato da quella forma di spermatozoo a questa.
Milioni di spermatozoi differiscono per nutrimento, impegno, movimento e resistenza. Queste differenze derivano dall’ambiente in cui si trovano e dalla loro costituzione. È auspicabile e desiderabile che, tra questi, non siano quelli malati e malnutriti a raggiungere l’ovulo, ma quelli più capaci e resistenti. In questo modo si garantisce la nascita di individui più sani e resistenti.
La morte degli altri non è un’ingiustizia. Infatti, anche la vita di chi feconda l’ovulo termina lì, come spermatozoo. La vita non continua dopo come spermatozoo. In realtà, la vita di questi spermatozoi non è neanche così breve, dato che hanno già aspettato a lungo negli ovari. Non hanno bisogno di addestramento o istruzione per svolgere il compito che gli è stato assegnato.
Pertanto, una volta completato il loro compito, la loro esistenza volge al termine.
Considerando il tempo necessario per acquisire le conoscenze necessarie per svolgere i compiti e le responsabilità affidate all’uomo, nonché la quantità di affetti e emozioni che gli vengono attribuiti, questi spermatozoi sembrano, in un certo senso, vivere più a lungo dell’uomo.
Il fatto che gli spermatozoi che hanno svolto il loro compito non morissero sarebbe stato un’enorme crudeltà e sofferenza sia per l’uomo che per gli spermatozoi stessi. Inoltre, non essendoci spazio per i nuovi spermatozoi, la vita diventerebbe un inferno per tutti. Basta solo pensare che gli spermatozoia che si sono presentati ogni volta non siano morti per rendersi conto che ciò renderebbe la vita un inferno.
Uno degli aspetti che la creazione guarda a Dio è la contemplazione della Sua arte, la visione dell’opera d’arte da parte del Suo stesso autore. Per questo basta vivere un istante.
Alcuni principi e leggi che incontriamo nella vita sono contenuti nel Corano e sono leggi stabilite da Dio, non leggi naturali.
Dio ha due tipi di leggi.
Qualcuno,
È un’espressione dell’attributo della potenza, e la ricompensa e la punizione per il rispetto di queste leggi si manifestano generalmente in questo mondo.
Ad esempio, un corpo rigido spezza un corpo molle. Il forte prevale sul debole in termini di forza. Il risultato del lavoro è la ricchezza, il risultato della pigrizia è la miseria. Sia che un musulmano, sia che un non musulmano si attenga a queste leggi, ne vedrà generalmente il risultato in questo mondo.
Dio ha creato gli uomini diversi, sia per forza che per ricchezza. Alcuni sono forti, potenti e ricchi, mentre altri sono deboli, poveri e indifesi. Tuttavia, ha comandato ai forti e ai ricchi di aiutare i poveri, promettendo loro una grande ricompensa nell’aldilà. In realtà, la diversità di livello tra gli individui è necessaria per la struttura sociale della comunità. Se tutti fossero uguali in termini di capacità, competenze e ricchezza, non troveresti il fornaio che ti cuoce il pane, il falegname che ti costruisce la casa, il meccanico che ti aggiusta la macchina, il sarto che ti confeziona i vestiti e il venditore che te li vende. Allora capiresti quanto sia saggia questa diversità di creazione.
L’opera dell’attributo divino della parola (il “kelam”) è il Corano.
Chi lo segue o chi non lo segue, riceverà la sua punizione o la sua ricompensa, generalmente nell’aldilà.
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande