– Come hanno interpretato i giuristi hanafiti i versetti 12 della Surah An-Nisa e 23 della Surah Ar-Rad?
– Come noto, secondo la scuola di pensiero Hanafi, è haram (proibito) per il marito lavare la moglie. Eppure, nel versetto “Se le vostre mogli non hanno figli, metà della loro eredità è vostra…” (Nisa 12), Dio Onnipotente, affermando che metà dei beni della donna appartengono al marito alla sua morte, usa il termine “zevce” (moglie). Alla morte della donna, metà dei suoi beni appartengono al marito. Pertanto, anche dopo la morte, la donna deve essere considerata sua moglie. Stabilito questo, il marito dovrebbe essere autorizzato a lavare la moglie. Gli studiosi hanno affermato che se non fosse considerata sua moglie, il versetto “Se le vostre mogli non hanno figli, metà della loro eredità è vostra…” sarebbe una metafora.
– Quindi, se gli Hanafiti non hanno interpretato questo versetto come metafora, come lo hanno inteso?
– Perché, secondo la scuola di pensiero Hanafi, il legame tra la donna e il marito si interrompe con la morte della donna, mentre il versetto la definisce “moglie”?
– Inoltre, nel versetto 23 di Rad si dice che “le coppie entreranno in paradiso”, quindi, se il matrimonio finisse con la morte, come potrebbe continuare in paradiso?
– Cosa dicono gli Hanefiti?
Caro fratello/cara sorella,
Esiste anche una tradizione secondo cui, quando uno dei due coniugi muore, l’altro deve occuparsi del funerale e lavare il corpo del defunto.
La prova e la giustificazione risiedono nel fatto che il vincolo matrimoniale persiste finché la donna è in attesa del periodo di idda, e che ciò è lecito, come dimostrano gli hadith praticabili a riguardo. La moglie del Profeta, Aisha, ha fatto una dichiarazione in tal senso. Anche altri compagni del Profeta hanno fatto dichiarazioni e avuto pratiche simili.
Il nostro Profeta (pace e benedizioni su di lui) lo ha detto ad Aisha. Esistono anche altri hadit e pratiche dei compagni a riguardo.
Tuttavia, sono d’accordo.
È necessario per poter risolvere, in particolare, le questioni legali relative alla vita terrena.
Si ritiene che il termine sia stato usato nei versetti 12 della Surah An-Nisa e 23 della Surah Ar-Ra’d.
Il versetto 21 della Surah At-Tur rafforza questa idea, affermando che nel Paradiso le mogli saranno unite ai loro mariti credenti. Infatti, il verbo usato nel versetto corrisponde al suo significato.
Come affermato nella domanda, se il matrimonio non si fosse concluso legalmente con la morte del coniuge/della moglie, il matrimonio di Osman con le figlie del Profeta (pace sia su di lui) non sarebbe stato possibile. Infatti,
Allo stesso modo, affinché le disposizioni in materia di successione possano essere applicate, è necessario che il matrimonio sia legalmente sciolto a seguito della morte.
Inoltre, non si dovrebbe trascurare il fatto che le controversie interconfessionali su qualsiasi argomento sorgono a causa di prove diverse.
Pertanto, sarebbe opportuno valutare la questione in questo contesto.
I versetti citati nella domanda sono quelli di cui viene fornita la traduzione.
Il nostro Profeta (pace e benedizioni su di lui) una volta disse a Aisha, la madre dei credenti:
Quando la nostra madre Fatima è morta, suo marito Ali l’ha lavata e nessuno dei compagni del Profeta ha sollevato obiezioni.
Secondo le scuole di pensiero diverse da quella Hanafita, una donna può lavare il corpo del marito dopo la sua morte, così come un marito può lavare il corpo della moglie.
Secondo la scuola di pensiero Hanafi, una donna può lavare il corpo del marito dopo la sua morte, ma un uomo non può lavare il corpo della moglie.
Se la donna deceduta fosse stata considerata moglie di quell’uomo, allora, in base al versetto, sarebbe stato lecito a quel marito avere rapporti sessuali con lei dopo la sua morte. Dato che il matrimonio non è più lecito dopo la morte della moglie, ne consegue che non sia lecito neppure lavarla.
Infatti, se questo lavarsi fosse lecito, ne deriverebbe che sia lecito guardare quella donna, il che è falso a causa di un hadith del Profeta (pace e benedizioni su di lui).
Gli Hanafiti hanno interpretato il lavaggio di Fatima da parte di Ali come un caso particolare, e hanno interpretato le parole del Profeta (pace e benedizioni su di lui) secondo cui avrebbe lavato Aisha come se la facesse lavare da qualcun altro.
Pertanto, l’espressione “moglie morta” nei versetti citati nella domanda può essere interpretata sia letteralmente che metaforicamente. Nel secondo caso, si tratta di un’espressione figurata.
Secondo la maggior parte degli studiosi, si intende che la fine del vincolo matrimoniale con la morte di uno dei coniugi sia parziale; in alcuni aspetti, il vincolo matrimoniale è come se non esistesse, mentre in altri, come l’abluzione e la cura, il vincolo matrimoniale persiste, come si evince da questi hadit.
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande