Esiste un hadit che afferma che chi si prende cura di un orfano, anche senza pregare o purificarsi ritualmente, andrà direttamente in paradiso?

Dettagli della domanda


– Stava raccontando una storia in televisione, un tale che dava pareri religiosi:

– Un giorno il Profeta (pace e benedizioni su di lui) vide nell’aldilà una donna competere con un profeta e chiese a Gibril (pace su di lui).

“Chi è questa donna?”

“Lei ha cresciuto quegli orfani…” ha detto. La donna non si lavava le mani prima di pregare né pregava.

– Quindi, è vero?

– Spiegare questo non equivale a dire alle persone “Anche se non fate la preghiera e non vi fate le abluzioni, potete arrivare a una posizione che vi mette in competizione con il profeta”?

– Mi sembra assurdo, vuole forse dire che si può andare in paradiso facendo del bene anche senza pregare e senza fare le abluzioni rituali?

– Se fosse così, perché la famiglia del Profeta (pace e benedizioni su di lui) dovrebbe farlo?..

Risposta

Caro fratello/cara sorella,

Non siamo riusciti a trovare alcun hadith che affermasse che una persona che si prende cura di un orfano, anche senza pregare o purificarsi ritualmente, vada direttamente in paradiso.

La narrazione dell’hadith citata nella domanda è la seguente: Il Profeta Maometto (pace e benedizioni su di lui) disse:


“Sarò io a aprire per primo le porte del Paradiso, ma insieme a una donna.”

(per aprire le porte del paradiso)

quando ho visto che stava cercando di superare me:

“Che succede? Chi sei?”


gli chiederò. E lui risponderà:


“Sono una donna che attende il ritorno dei suoi figli, rimasti orfani mentre lei era ancora in vita.”

risponderà così.

(cfr. al-Munzirī, al-Targhīb, 3/349; al-Hafiz al-Munzirī afferma che l’hadith è hasan).

Questo hadith annuncia la ricompensa che riceverà chi si prende cura di un orfano e rinuncia ai propri piaceri leciti per lui.

Infatti, il seguente racconto di un’hadith chiarisce la questione.


“Pur essendo nobile e bella, rimase vedova e dovette provvedere ai suoi figli orfani”

(che abbiano una casa e un tetto sopra la testa, a differenza di lui)

finché non si separano, o finché non muoiono, lui/lei stesso/a

(dal matrimonio)

che trattiene

(e a causa delle difficoltà che ha incontrato in merito)

Io e quella donna dalle guance arrossate, nel giorno del giudizio.

(in prossimità reciproca)

questi due

(indice e medio)

siamo come loro.”


(Musnad, 6/29; Abu Dawud, Kitabu’l-Adab, 120-121)

La donna a cui si riferisce l’hadith è quella che, rimasta vedova, rinuncia persino a risposarsi per amore dei suoi figli orfani, sopportando ogni tipo di difficoltà per crescerli e, di conseguenza, perdendo freschezza e bellezza.

Questo e simili hadit dimostrano la grandezza della ricompensa per coloro che proteggono e accudiscono gli orfani, per gli sforzi compiuti per educarli secondo i principi dell’Islam e per le difficoltà che affrontano in questo contesto, e testimoniano l’alto rango in Paradiso delle madri orfane che sacrificano la loro giovinezza per la crescita dei loro figli.

Secondo la metafora qui utilizzata, ciò significa che sarà insieme al Profeta (pace e benedizioni su di lui) e vicino a lui, proprio come il dito medio e l’indice sono insieme. Con questa vicinanza si intende…

la vicinanza dei loro posti nel paradiso

come potrebbe essere,

la vicinanza dei gradi

, oppure

sia la vicinanza delle loro posizioni, sia la vicinanza dei loro gradi.

potrebbe essere. Entrando in Paradiso

propinquo a cui spetta il diritto di prelazione

potrebbe essere stato menzionato anche lì.

L’hadith citato nella domanda illustra proprio questa vicinanza.

Tuttavia,

“Anche se non prega e non si purifica, chi si prende cura di un orfano va direttamente in paradiso.”

Il significato è errato. Certo, Dio può perdonare un suo servo se lo desidera. Tuttavia, non è corretto considerare questo come una regola generale per tutte le persone che si prendono cura di orfani e interpretarlo come se venissero perdonati tutti i tipi di peccati.

Infatti, in un altro hadit,


“Chiunque accoglie un orfano tra i musulmani e lo fa partecipare al proprio cibo e alla propria bevanda, Dio lo introdurrà sicuramente in Paradiso. A meno che non abbia commesso un peccato imperdonabile, in tal caso è un’altra cosa!”


(Tirmidhi, Birr, 14)

è stato annunciato che coloro che non si pentono subiranno le conseguenze dei loro peccati non perdonati.


Per ulteriori informazioni, clicca qui:


– Esistono narrazioni riguardo alle ricompense spirituali promesse per le preghiere recitate e le azioni di culto compiute. Quali sono le condizioni per ottenere i risultati e le ricompense promesse per i culti? Chiunque reciti quella preghiera o compia quel culto riceve la ricompensa e il premio?


Con saluti e preghiere…

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