– Se qualcuno giura che gli sia proibito persino respirare senza di te, e poi rompe questo giuramento che è impossibile mantenere, deve fare penitenza?
– Oppure, per lui, sarebbe proibito persino respirare per sempre?
Caro fratello/cara sorella,
Gli studiosi islamici hanno elaborato una terminologia diversa su questo argomento e hanno formulato pareri diversi su questi diversi aspetti:
In primo luogo:
“L’impossibile / l’improbabile, la cui esistenza è inconcepibile”
Giurare di fare qualcosa.
Ad esempio:
Un uomo, riferendosi a una brocca vuota.
“Giuro che bevo l’acqua di quella brocca.”
Secondo Imam Azam, Imam Muhammad e Imam Malik, i giuramenti fatti su cose proibite sono invalidi.
Non è considerato un giuramento.
e quindi
Non è nemmeno necessaria l’espiazione.
Secondo Imam Abu Yusuf, Imam Shafi’i e alcuni studiosi Hanbali, invece, anche questo
È un giuramento e richiede un’espiazione.
Tuttavia, se colui che giura sa che ciò che sta promettendo è impossibile, ad esempio, che non c’è acqua nell’anfora,
“Giuro che io bevo l’acqua di questa brocca.”
Se giura così, secondo i tre imam della scuola di pensiero Hanafita, questo giuramento richiede l’expiatione.
(cfr. V. Zuhayli, el-Fıkhu’l-İslami, 4/21-22)
In secondo luogo:
La rappresentazione del proprio corpo / della propria esistenza
-per quanto riguarda la sua intrinseca possibilità-
Giurare di fare qualcosa che, pur essendo possibile, è irragionevole e contrasta con le leggi della natura.
Ad esempio:
“Che voli nell’aria come un uccello; che trasformi questa pietra in oro; che beva tutta l’acqua del fiume Tigri.”
Giurare è proprio questo.
Questi, pur essendo in realtà impossibili, sono possibili in sé. Nella domanda…
“non riuscire a respirare”
Anche questo argomento rientra in questa categoria. Le quattro scuole di pensiero sono concordi sul fatto che per i giuramenti di questo tipo sia necessaria l’espiazione.
(cfr. Zuhayli, op. cit., 4/23)
Per ulteriori informazioni, clicca qui:
– Qual è l’entità dell’espiazione per un giuramento?
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande