Dio ha creato gli umani e i genti per contemplare la propria grandezza?

Dettagli della domanda

– Secondo Mevlana Celaleddin Rumi, Dio ha creato gli umani e i dèi per contemplare la propria grandezza?

Risposta

Caro fratello/cara sorella,

Dio ha creato gli umani e i ginn per due ragioni: affinché possano contemplare la Sua grandezza, bellezza e perfezione.

Desidera che la Sua meravigliosa arte sia contemplata con la Sua stessa infinita conoscenza. Desidera che la Sua meravigliosa arte e la Sua incomparabile maestria siano viste dagli occhi di esseri consapevoli, come gli angeli, i djinni e gli esseri umani, che ne sono degni.

Infatti, nell’essere esistono due cerchi e due quadri:

È il cerchio che simboleggia le azioni compiute da Dio con il nome di Signore, la creazione e la gestione dell’universo.

È il dipartimento che agisce per conto del dipartimento di Rububiyet.

L’essere umano, che si trova nel regno della servitù (ubudiyyet), in risposta alle migliaia di benefici, favori e concessioni provenienti dal regno della provvidenza (rububiyyet), adora il suo Signore con tutta la sua forza per adempiere al suo dovere di gratitudine verso questi favori e assume una posizione di servitù.

Tra i quadri esistenti, il primo è quello dell’arte, il secondo è quello della contemplazione.

Riflette l’arte, la conoscenza infinita, il potere, la volontà e la saggezza senza pari del Creatore Supremo. In cambio, il Creatore Artista desidera che gli esseri coscienti, come gli esseri umani e i ginn, contemplino con riflessione queste straordinarie opere d’arte.

L’ubudiyet, in generale, è un segno di devozione che si manifesta sia nell’azione che nel pensiero. L’essenza fondamentale della devozione consiste, da un lato, nel rendere grazie a Dio per i Suoi infiniti e incommensurabili doni e benedizioni, e dall’altro, nel leggere con consapevolezza e attenzione le straordinarie opere d’arte che si riflettono sullo schermo del cuore e della mente, provenienti da un quadro artistico unico e impeccabile che opera in ogni ambito e fase dell’universo, e nel cercare di comprenderle correttamente, filtrandole attraverso un’attenta riflessione, adempiendo così al proprio dovere naturale.

Questo principio è sottolineato nel versetto coranico che segue.

In conclusione, si può affermare che lo scopo principale della creazione dell’uomo è conoscere il suo Signore e adorarlo. I criteri per questa conoscenza sono stati posti nella natura stessa dell’uomo. Infatti, questo principio è stato riconosciuto da alcuni studiosi islamici come un principio scientifico. A riguardo, Dio Onnipotente ha dichiarato:

(Quello che ha detto il Profeta)

Proprio come è possibile conoscere Dio attraverso la ragione e il ragionamento, passando dall’opera d’arte all’artista nel mondo esterno, così è possibile conoscere i nomi e le qualità di Dio attraverso certi parametri presenti nella creazione dell’uomo.

Ad esempio, può comprendere le infinite qualità di Dio, come la conoscenza, il potere, la parola, l’ascolto e la visione, prendendo come modello le proprie capacità limitate di conoscenza, potere, visione, ascolto e parola.

Sì, la vita terrena è un mare. Il nostro corpo è una nave, la morte è la costa; la salute, i beni, le proprietà, la famiglia e il regno sono gli accessori della nave, il suo equipaggiamento. L’acqua che evapora è come il vapore della caldaia. La forza dell’intelletto e del pensiero è il capitano della nave, che guiderà la nave della vita attraverso le onde di questa vita turbolenta, mantenendola su un rotta corretta. (Ghazali, Kimya-yı Saadet, Capitolo 1) La rotta di questo movimento rettilineo è quella della fede e dell’Islam, stabilita dal Corano, che invita l’uomo alla devozione/servitù.

Il decreto divino indica questa verità.

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Con saluti e preghiere…

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