Come fa il falso Musailima a trovare quaranta mila seguaci?

Dettagli della domanda


– Nei primi sei anni della missione profetica, credo che solo circa 100 persone credessero a lui. Come fa il falso profeta Musailima, che si autoproclama profeta, a trovare 40.000 seguaci in due anni?

– Questo è il numero della battaglia di Yemame.

Risposta

Caro fratello/cara sorella,

Si può rispondere alla domanda da diversi punti di vista.


1.

Musaïlima, nel decimo anno dell’Egira, giunse a Medina con diciassette persone della sua tribù, i Banu Hanifa, e incontrò il Profeta (pace e benedizioni su di lui). Pose come condizione per la sua conversione all’Islam che gli fosse conferita la successione al Profeta, ovvero la guida di tutti i credenti. Il Profeta, tuttavia, rifiutò.

“Non cederà neanche il califfato, né tantomeno un bastone che tiene in mano”

aveva dichiarato.

Tornato a Yamama, la terra natia della tribù di Musaylima, proclamò la sua profezia e iniziò a sostenere di aver ricevuto una rivelazione. Inoltre, per convincere il popolo a credere a lui,

aveva ammorbidito un uovo nell’aceto in cui aveva messo dell’ammoniaca, lo aveva messo in una bottiglia a collo stretto e aveva iniziato a mostrarlo al pubblico come un suo miracolo.


2.

Verso la fine del decimo anno dell’Egira, inviò una lettera al Profeta (pace e benedizioni su di lui) dichiarando di essere anch’egli un profeta. Nella lettera affermava che sia il Profeta che lui erano profeti, e che metà dell’Arabia apparteneva ai Quraysh e metà ai Banu Hanifa.

Secondo lui,

Quraish

Violando i loro diritti, opprimeva i Beni Hanifa rivendicando per sé l’intera penisola araba.

Nella risposta che il Profeta (pace e benedizioni su di lui) gli diede, lo

“Kezzab / Deccal”

e spiegò che il vero proprietario del luogo era Dio e che lo avrebbe dato a chiunque Egli volesse.

Come si può vedere

Musaïlémite il bugiardo

Sapeva come guadagnarsi il favore del pubblico con tattiche e strategie intelligenti.


3.

D’altra parte, ha inventato versetti falsi imitando alcuni versetti coranici.

Musaïlima era un uomo intelligente, dotato di abilità oratorie e abile nel persuadere la gente. Per questo motivo, prendendo spunto da alcuni versetti del Corano, compose versetti falsi. E li iniziò a leggere alla sua tribù come se fossero rivelazioni divine.


4.

Oltre a questi motivi, c’erano altri fattori che lo hanno aiutato:


a)

Nel penultimo anno della vita del Profeta Maometto (pace e benedizioni su di lui), la tribù di Banu Hanifa inviò una delegazione a Medina per convertirsi all’Islam.

Dato che il Profeta rispose alla sua lettera nell’ultimo mese dell’anno, ovvero in Dhul-Hijjah del decimo anno dell’Egira, morì circa due mesi dopo aver ricevuto la risposta.


b)

Qui, per primi, alla tribù di Banu Hanifa fu inviato un certo Naharu’r-Ricâl b. Unfüve per insegnare l’Islam. Questo compagno del Profeta era emigrato prima a Medina, dove aveva imparato a leggere il Corano e ad acquisire alcune conoscenze e abilità in materia di religione.

Sebbene fosse stato inviato dal Profeta Maometto per ostacolare Musailima, una volta raggiunto la tribù di Banu Hanifa, dopo aver valutato la situazione, apostasiò e si unì a Musailima.

Musaïlima lo fece subito suo consigliere e aiutante per trarne vantaggio. Così Nehar al-Rijal divenne una “più grande calamità” di Musaïlima stesso, moltiplicando e rafforzando l’opposizione a Musaïlima, il bugiardo, e facendo credere alla gente in lui. Giurava infatti di portare loro il messaggio del Messaggero di Dio, affermando che sia Maometto che Musaïlima erano stati inviati come profeti. E la gente iniziò a credergli.


c)

La scarsa conoscenza della religione/dell’Islam e della fede nella tribù, e le altre ragioni elencate, che la rendevano suscettibile di essere ingannata, fecero il gioco di Musailima, e i suoi seguaci iniziarono ad aumentare giorno dopo giorno.

Questo è forse il motivo principale dell’ascesa di Musaylima al potere.

In quel periodo, Medina non era in grado di inviare un esercito sufficientemente forte per sconfiggere Musailima.


Durante il califfato di Abu Bakr, Musaylima sconfisse due eserciti musulmani inviati uno dopo l’altro contro di lui.

In terzo luogo, quando nel 12° anno dell’Egira fu attaccato da Khalid ibn al-Walid, il suo esercito contava 40.000 soldati.

Nel 12° anno dell’Egira, nella battaglia contro l’esercito islamico comandato da Khalid ibn al-Walid, Musaylima e il suo principale sostenitore furono uccisi, e circa 20.000 soldati del suo esercito furono annientati, ottenendo così una grande vittoria contro di lui. In questo modo, la minaccia e la sedizione di Musaylima furono eliminate.

Alla luce di queste spiegazioni, la sedizione e la ribellione di Musaylima saranno meglio comprese.


* Per informazioni dettagliate sull’argomento e le fonti principali, si veda Sarıcık, Murat; La chiamata di Maometto – Il periodo di Medina, Nesil Yayınları, Istanbul, 2009, pp. 616-619; Sarıcık, Murat, I quattro califfi in tutte le loro sfaccettature, Nesil Yayınları, 2010, pp. 54-72.


Con saluti e preghiere…

L’Islam attraverso le domande

Ultime Domande

Domanda Del Giorno