Caro fratello/cara sorella,
Questo versetto dimostra che molti, pur credendo nell’aldilà, preferiscono il mondo terreno. Ad esempio, chi non va a pregare perché non vuole perdere un cliente, chi usa il ricatto, chi rinuncia alla propria fede per ambizione e potere, chi è ipocrita per ottenere l’approvazione degli altri e pone la propria vanità prima di Dio, chi mente per un proprio tornaconto, chi imbroglia i clienti, chi si allontana da ambienti che rafforzano la fede, insegnano l’Islam, la pietà e la conoscenza di Dio per una piccola e illusoria preoccupazione per i problemi mondani, tutti questi hanno preferito il mondo terreno all’aldilà.
Se l’uomo fosse solo un essere materiale, una volta vestito e sazio, tutti i suoi problemi sarebbero risolti. Invece, possiede una serie di sentimenti e capacità spirituali, come anima, cuore, mente, spirito, che necessitano di nutrimento tanto quanto abbiamo bisogno di aria, acqua e sole. Ecco perché molti individui che hanno raggiunto benessere, lusso e comfort, non riescono a trovare la vera appagazione e non si liberano dall’inquietudine, perché la loro anima e il loro cuore sono affamati.
Proprio perché la spiritualità non trova nell’agenda dell’uomo del nostro secolo l’importanza e il valore che merita, sorgono problemi su problemi. Uno di questi problemi, e il principale, è quello di preferire il carbone al diamante, pur sapendo che il diamante è un diamante, ovvero di preferire, con un’avidità giudaica, questa breve vita terrena all’aldilà. Sì, questo grave problema, che ha raggiunto la gravità di una malattia, consiste nel considerare il mondo come l’unica realtà e nel dirigere verso di esso tutti i sentimenti e le capacità, perdendosi letteralmente nel mondo. Allora l’uomo non riesce a sottrarsi al rischio di compromettere la sua vita eterna, annegando nei vani, inutili e effimeri affari del mondo. Il Corano, nel versetto citato nella domanda, indica proprio questa terribile malattia:
“Essi preferiscono volentieri la vita terrena all’aldilà.”
Se un individuo si allontana dalla propria anima e dal proprio cuore, preoccupandosi solo e unicamente della materia, preferendo consapevolmente il mondo terreno all’aldilà, dando priorità alle vane occupazioni di questo mondo, paragonabili a bottiglie di vetro fragili, rispetto alle opere di valore eterno, paragonabili a diamanti, respingendo con disprezzo i piaceri infiniti dell’aldilà per amore di piaceri illegittimi e effimeri, simili a miele velenoso, conducendo una vita senza distinzione tra lecito e illecito, allora tali individui mettono a repentaglio la propria vita sia materiale che spirituale. Essi oscurano sia la vita terrena che quella ultraterrena.
Proprio per evitare di contrarre malattie così terribili, è necessario non superare i limiti divini e dare priorità alla vita eterna piuttosto che a questa vita temporanea.
Beati coloro che possono vivere secondo la consapevolezza che l’Islam infonde!
Con saluti e preghiere…
L’Islam attraverso le domande